Inquinanti organici persistenti e microplastiche
Il paragrafo 4 dell’obiettivo numero 12 dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile (“sustainable developmet goals”, SDGs) recita: “Entro il 2020, raggiungere la gestione eco-compatibile di sostanze chimiche e di tutti i rifiuti durante il loro intero ciclo di vita, in conformità ai quadri internazionali concordati, e ridurre sensibilmente il loro rilascio in aria, acqua e suolo per minimizzare il loro impatto negativo sulla salute umana e sull’ambiente”. La stessa Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti (Convenzione POP), ratificata dalla Svizzera nel 2003 ed entrata in vigore nel maggio 2004, si prefigge lo scopo di ridurre il più possibile le emissioni dei cosiddetti POP. Alla stregua di altre sostanze, anche le microplastiche possono essere considerate a tutti gli effetti come contaminanti emergenti. Ma cosa sappiamo realmente della loro diffusione e del loro impatto ambientale? Spaziando dal globale al locale, approfondiremo le ramificazioni che un problema di queste dimensioni inevitabilmente comporta. E che devono essere affrontate con una strategia di cooperazione generale.
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